“Quarantena anno 0” a Gallipoli: la regista Chiara Idrusa Scrimieri racconta silenzi e sussurri di una città in stand-by

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Gallipoli – Il vetro di una finestra diventa la barriera fra noi e il mondo esterno, mentre i treni sono fermi in una stazione deserta e le voci delle persone arrivano da dentro le case, con nessuno fuori, per le strade: una Gallipoli così vuota, solitaria, deserta non si era mai vista.

È il ritratto della città nel pieno dell’emergenza Coronavirus, come racconta la regista salentina Chiara Idrusa Scrimieri (di Galatina) nel suo cortometraggio “Quarantena anno 0”. Un documentario di immagini e suoni, molto silenzio e poche parole per mostrare una città forzatamente “congelata”, dove la normalità è messa in stand-by.

Un’immagine del documentario “Quarantena anno 0”

Un dono alla comunità gallipolina

Il cortometraggio è stato montato selezionando oltre 200 contributi audiovisivi inviati dagli stessi gallipolini e riferiti proprio a questi giorni di quarantena, fra marzo e aprile 2020. Il video, che si può vedere gratuitamente online, mostra “il flusso della città in quarantena”, spiega Scrimieri.

Gallipoli, la città ferma, guardata e percepita dalle finestre, dai balconi, dalle terrazze di casa – prosegue la regista. – Come potrei definirlo? Con i silenzi, credo, i sussurri e gli stati d’animo, i miei, quelli dei gallipolini e, forse, di chiunque in questo momento. Il film è un dono alla comunità e ai gallipolini in particolare, nella settimana da loro più vissuta, condivisa e sentita dell’anno: la Settimana Santa”.

Senza le tradizionali processioni degli incappucciati, in questa Pasqua insolita il suono della trozzula è quasi un ricordo che risuona fra le strade deserte, mentre le vesti dei membri delle Confraternite restano appese in un armadio. L’idea di “Quarantena anno 0” nasce infatti dall’impossibilità per la regista salentina di portare avanti, quest’anno, il suo progetto filmico sui riti della Settimana Santa nella comunità marinara di Gallipoli.