
L’esposto in Procura

“Interessato” a capire chi avrebbe autorizzato le occupazioni abusive, “e pure chi sia la persona che denuncia il fatto”, si dice è detto il sindaco Mellone. «In ogni caso, non abbiamo la minima intenzione di passare per una città in cui qualcuno detta legge a dispetto di chi dovrebbe. Si tratta, peraltro, – spiega il Primo cittadino – di episodi riportati in una conversazione privata su questioni molto delicate, su cui utilizzerei la massima cautela. La stessa che evidentemente non ha utilizzato Donno».
La risposta di Mellone
Mellone ricorda poi come “gli alloggi popolari sono di proprietà di Arca Sud e che gli sgomberi implicano competenze e mezzi che i Sindaci non hanno”. Da ciò l’invito a “sedersi tutti attorno a un tavolo e decidere cosa fare, quando farlo e come affrontare l’emergenza sociale di chi sarà sfrattato. Il punto, quindi, non è andare a bussare a casa degli abusivi e cacciarli, perché non finisce lì. Il punto è farlo e poi sapere come affrontare, nel nostro caso, l’emergenza sociale e di ordine pubblico di 58 famiglie e quindi di 200 o 250 persone per strada. Anche perché un minuto dopo quelle persone non andrebbero a protestare a casa di Donno, ma del sottoscritto o di tutti i miei colleghi».
Mellone chiede di conoscere “nomi e cognomi” che però Donno conferma essere già contenuti nella Pec inviata in Procura e pure Comune (“per conoscenza”). Il deputato pentastellato conferma, dunque, come il Sindaco sia “già a conoscenza del nome del personaggio politico al centro della vicenda”, invitando la magistratura ad “approfondire” la questione e parla anche di “clamoroso autogol” di Mellone, “che ha risposto ad un comunicato che non chiamava in causa né la sua persona né la sua amministrazione”.