
Nardò – Supportare la didattica e far scoprire il patrimonio culturale e naturale del territorio neretino: sono gli obiettivi con cui nasce il programma iNea, lanciato dal Museo della preistoria di Nardò e dal laboratorio-ecomuseo dell’archeologia costiera, con il patrocinio del Comune.
Il percorso iNea è realizzato grazie a un gruppo di studiosi e professionisti che supporteranno gli studenti nelle attività didattiche al fine di creare un ponte fra scuola, museo e territorio: sono coinvolti nel progetto l’architetto Alessandro Giuri, il geologo Angelo Cipriani, l’archeologo Dario Massafra, la paleontologa Ilaria Paparella, l’archeozoologa Keiko Kitagawa, l’archeologa Silvia Strafella, e l’antropologa Erica Abate, con il coordinamento di Filomena Ranaldo, direttrice del museo della Preistoria.
Le attività previste dal progetto
Il doposcuola gratuito per approfondire temi specifici è uno dei servizi al centro del progetto iNea: a fornirlo saranno gli studiosi operativi nel Distretto della preistoria di Nardò.
In programma anche percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento, webinar di presentazioni e conferenze, laboratori, contest ed eventi social. E poi visite guidate “virtuali”, con dirette web dal museo e del Parco naturale di Portoselvaggio e Palude del Capitano.
Per info e adesioni al programma iNea si può visitare il sito del museo, o contattare il numero 349.6799790.
Il museo si apre all’esterno
“Ancora una volta il museo della Preistoria di Nardò fa uno splendido sforzo di condivisione della conoscenza – commenta l’assessore all’Ambiente e ai Musei Mino Natalizio –, aprendosi all’esterno e ‘andando a trovare’ i fruitori, in questo caso gli studenti di ogni livello scolastico. La pandemia è solo il pretesto per un progetto che ha tutte le carte in regola per diventare un supporto stabile alle normali attività didattiche”.
“Il museo e il mondo della scuola si incontrano grazie a iNea – aggiunge l’assessore all’Istruzione Nadia Manieri –, un progetto utile e ambizioso che va oltre questo momento di emergenza e tutte le sue restrizioni, ma va anche oltre i tradizionali percorsi didattici. Sono certa che scuole e studenti sapranno cogliere questa ghiotta opportunità offerta dal nostro museo”.