Lecce – Dall’idea di due artisti del Canzoniere grecanico salentino, un inno alla vita e alla speranza suonato a ritmo di pizzica: così nasce il video “We’re all in the same dance” (tradotto: siamo tutti nella stessa musica), che vede 150 ballerini da tutto il mondo danzare – ciascuno nelle proprie case – sulle note della musica popolare salentina.
Il progetto sposa la campagna di Amnesty International “Nessuno escluso”, per ribadire che la salute è un diritto di tutti. A lanciare “We’re all in the same dance” sono Mauro Durante, violinista e leader del Canzoniere grecanico salentino, che ha composto e suonato il brano; e la danzatrice Silvia Perrone, anche lei membro del Canzoniere. Il tutto mixato da Francesco Aiello, per la regia di Gabriele Surdo.
Tamburelli e speranza
Il video sintetizza in poco più di due minuti oltre 10 ore di filmati realizzati con semplici telefonini da danzatori professionisti e non, che ballano da Italia, Spagna, Francia, Svizzera, Australia, Stati Uniti, Lituania e India.
Un collage di immagini che si apre con il suono del violino e prosegue, in un crescendo, con quello sfrenato dei tamburelli: terrazze, balconi, soffitti, animali, oggetti e paesaggi si mescolano sullo schermo, con i piedi che ballano la pizzica sempre in primo piano. “Perché i piedi sono il nostro sostegno per antonomasia”, scrivono gli organizzatori.
Musica che attraversa il mondo, partendo dal Sud
“È stata un’emozione unica vedere quanti, come noi, hanno messo tutta la loro anima, la loro arte, in questo video – commentano Mauro Durante, Silvia Perrone e Gabriele Surdo. – Danzare su questo male invisibile e alienante è un modo per esorcizzare questo periodo così buio. We are all in the same dance. Uniti vinciamo. Uniti danziamo la vita”.
“Proprio come ieri, – dichiarano ancora gli organizzatori – quando la musica e la danza esorcizzavano il veleno della Taranta, oggi gli stessi elementi sono l’antidoto allo smarrimento e all’isolamento. È una musica che esce dai muri di una casa del Sud e attraversa il mondo per ribadire il trionfo della vita e la forza dello stare insieme. Perché insieme ci curiamo”.
Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International in Italia, aggiunge: “We’re all in the same dance, nel suo passaggio dal linguaggio dell’arte a quello dei diritti, entrambi universali, ricorda con forza come dalla pandemia da Covid-19 potremmo uscire solo riuscendo a prenderci cura di ogni persona, se nessuno sarà lasciato indietro, se non vi saranno vite considerate sacrificabili per status, età o altri motivi”.