
GALLIPOLI. Aveva mangiato frutti di mare crudi. Il dato, insieme ai sintomi accusati, hanno probabilmente indotto fuori strada. Ma l’errore di valutazione poteva costare molto caro al 33enne Francesco Perrone – gallipolino di nascita, vigile urbano a Milano e domiciliato a Casarano – il quale è passato nel giro di pochi giorni da una prognosi di “gastroenterite e colite non infettiva” a quella di “peritonite pelvica da appendicite acuta gangrenata”. Questa brutta storia, finita per fortuna bene, inizia alle 4,21 del 3 marzo, quando Perrone si presenta al Pronto soccorso del “Ferrari” di Casarano. Accusa dolori addominali, diarrea e vomito; dice di aver mangiato il giorno prima molluschi crudi.
Gli viene assegnato il codice verde (caso poco critico) e partono gli accertamenti con una visita generale ed una chirurgica, insieme alla radiografia addominale. Inizia anche la somministrazione di farmaci antispastici e antidolorifici ma la situazione non cambia. Alle 14, compare la febbre (37,4). Vista la situazione immutata dopo 13 ore dal ricovero, Perrone viene dimesso dall’ospedale alle 18. Torna a casa, continua le cure farmacologiche senza alcuna miglioria, anzi.
Il giorno dopo su iniziativa dei familiari, il giovane viene visitato dal medico di famiglia che non ha dubbi: urge il ricovero che avviene il 4 marzo alle 21 al Pronto soccorso di Gallipoli. Il 5 Perrone viene operato d’urgenza alle 3 di notte: non c’è tempo da perdere, incombe il rischio degli esiti devastanti della peritonite. L’intervento che i medici del “Sacro Cuore” effettuano si chiama tecnicamente “videolaparoappendicectomia”. Il decorso post operatorio è normale e il paziente può tornare a casa sua (e alle vacanze così bruscamente e pericolosamente interrotte) il 9 marzo. In questo caso, può fortunatamente raccontarla.