
«Un progetto online, un modo semplice per scoprire le bellezze della nostra città. Abbiamo scelto di promuovere Gallipoli attraverso una modalità aperta: “Gallipoli, le storie” è infatti un progetto che ha un inizio preciso ma non ha una fine. Questo vuol dire che continueremo a raccogliere e a raccontare tutti gli aneddoti nel corso del tempo, non ci limiteremo ad un numero limitato di episodi, se posso definirli così».
Il format

Per iniziare, è stato mons. Piero De Santis, parroco della Basilica concattredale di Sant’Agata, a raccontare uno dei principali luoghi di culto della città dedicato alla Patrona. Ogni venerdì sui canali social (Facebook e Youtube) del Comune sarà pubblicata una puntata del format.
Un format a puntate, interamente online: venti episodi, nella prima “stagione”, ovvero venti storie da cinque minuti ciascuna per un numero di stagioni “infinite”. Racconti provenienti dalle strade, dalle corti, attraverso le chiese e i frantoi: i cittadini di Gallipoli prendono parte a questa narrazione collettiva che si propone come uno scavare nell’immaginario cittadino. Una sorta di carta d’identità della città attraverso gli occhi e i cuori di chi la vive quotidianamente e ne custodisce i saperi e i tesori. Il principale obiettivo è quello di favorire uno slancio culturale della Città, anche attraverso l’approfondimento di personaggi, storie di vita vissuta e urbana, dei profondi sentimenti religiosi che ha reso il territorio una comunità. L’obiettivo subordinato al primo è quello di raccontare, attraverso i potenti mezzi dei social network, delle piccole pillole di Gallipoli e di arrivare dunque agli utenti per diffondere la bellezza che la città racchiude come un prezioso scrigno, ricco di tesori e segreti che vengono raccontati in maniera moderna e funzionale.
Dopo l’inaugurazione da parte del Sindaco c’è stata l’illustrazione della cattedrale da parte di mons. De Santis: si proseguirà con lo storico Elio Pindinelli ed il racconto del frantoio di Palazzo Granafei. “Gallipoli – Le Storie” passerà anche dalla chiesa di Santa Maria della Purità, dal Castello, nei musei e non solo, attraverso la voce dei propri abitanti.
Le riprese, iniziate a settembre, sono state effettuate nel rispetto della normativa anti-Covid.