Gallipoli – Eccolo il teatro in cui è andata nuovamente in scena la rappresentazione della fragilità del territorio gallipolino, in pieno centro abitato. Nel quartiere un tempo ebraico – per cui l’area si chiama Giudecca – il mare si è preso un pezzo di città.

Non è la prima volta. La più recente risale ad un novembre di sei anni fa quando un tornado (uno dei primi avvistati da queste parti)  la attraversò da parte a parte, devastando qualsiasi ostacolo incontrato.

Ora si riparlerà della scogliera frangiflutti semi sommersa con il passare degli anni; delle difficoltà a trovare una difesa in grado di superare i “no” della Soprintendenza; la corsa – si spera – a riparare un tratto molto frequentato da auto e pedoni. Mentre ancora c’erano da riparare i danni della passata invasione.

Gli aggiornamenti 

Ancora questa sera questa parte della città reca i segni dell’inondazione: luci pubbliche spente nel tratto tra via Emanuele Barba, via Castromediano e ancora più giù verso la Giudecca.

Qui il tratto stradale è stato ripulito da grossi massi, calcinacci, rifiuti e infissi volati via da chissà dove. Il lungomare dalla rotonda e via Kennedy nel pomeriggio era percorribile fino a via Barba; qualcuno però con molta attenzione ha attraversato in auto le zone off limits.

Decine di allagamenti

Ma è stata la giornata soprattutto dei locali pianoterra, dei seminterrati e interrati, i luoghi dove il mare è andato a rifugiarsi, inatteso ospite. Idrovore e pompe in azione anche oggi, recupero di suppellettili, quelle recuperabili almeno, con cumuli di scarti di ogni genere vicino alle porte già dalla tarda mattinata.

Nell’elenco dei danni va inserito quello del molo del porticciolo del Canneto, late Scale nuove, oltre al grosso nodo della sistemazione e ripavimentazione della passeggiata della Giudecca. Fra tre-quattro giorni i tecnici comunali avranno la lista completa.

Decine di auto e moto da rottamare

La lista dei danneggiati privati si andrà inesorabilmente allungando. Il lido della zona della Torre San Giovanni della Pedata, ha subìto crolli e cedimenti a causa della mareggiata. Una pescheria ha dovuto fare a meno improvvisamente di apparecchiature e del pescato. Per rimettersi in sesto avrà biaogno di alcuni giorni. “Qui la barriera frangiflutti va fatta, anzi rifatta, come c’era prima”, dicono rassegnati, più che arrabbiati.

Dai garage i carri attrezzi hanno tratto auto che sono state penetrate dall’acqua marina il cui livello ha raggiunto e superato il metro e mezzo. Dal solo garage della ex Ampalea, in via Castromediano, per tutto il giorno le ditte Muci e Pacella hanno estratto una ventina di autovetture, oltre a motorini e biciclette.