
Lucugnano (Tricase) – A febbraio del 1619 veniva strangolato e arso al rogo a Tolosa il filosofo Giulio Cesare Vanini, nato a Taurisano nel 1585. Aveva 34 anni ed era stato accusato di “ateismo, bestemmia, empietà e altri eccessi”. A conclusione delle numerose manifestazioni in cui è stato ricordato il 400esimo anniversario della morte, giovedì 12 dicembre, presso Palazzo Comi, sarà inaugurata alle 18 una mostra di libri antichi e preziose rarità sul filosofo.
A promuovere l’iniziativa l’assessorato regionale all’Industria turistica e culturale, in collaborazione con il Presidio del Libro del Capo di Leuca e l’associazione Salentosophia del filosofo Mario Carparelli.
Le uniche due opere giunte fino a noi
Nella mostra le prime edizioni delle uniche due opere vaniniane pervenuteci: “Amphitheatrum aeternae Providentiae”, scritta per difendersi dalle accuse di ateismo e stampata a Lione nel 1615, e il “De Admirandis”, diviso in quattro libri, pubblicato a Parigi nel 1616. Accanto ai libri saranno esposte anche le introvabili versioni originali delle stampe, incisioni e litografie realizzate tra il Settecento e l’Ottocento raffiguranti il filosofo.
Il programma La mostra, curata dal bibliofilo e collezionista Dario Acquaviva, vicepresidente di Salentosophia, dopo i saluti istituzionali di Luigi De Luca, direttore del Polo bibliomuseale del Salento, sarà presentata dal filosofo Carparelli (foto), responsabile del Presidio del Libro del Capo di Leuca.