Gallipoli – Sono in tanti, in queste ore, a ricordare il legame tra il presentatore romano ed il Salento, e in particolar modo con Gallipoli. Frizzi condusse tre edizioni del Premio Barocco, da quella del 2008 a Lecce a quelle del 2010 e del 2011 a Gallipoli (la prima al Teatro Italia e la seconda nell’area portuale). Per questo lo staff del Premio Barocco, con il patron Fernando Cartenì, ha un ricordo particolare per Frizzi, “l’uomo dei sorrisi e degli abbracci, sempre gentile con tutti, mai sopra le righe, è stato uno dei personaggi più amati e più presenti nelle case degli italiani. Nel giorno della sua scomparsa, tutto lo staff del Premio Barocco è sinceramente commosso. Non smetteremo però di ricordarlo con un sorriso. Lo stesso che lui regalava a chiunque, contagiando con il suo entusiasmo, perché come diceva lui: La vita è meravigliosa”. Altro legame quello con il produttore televisivo Nello Marti (di Sannicola) che lo ricorda come “un caro amico, più che un collega di lavoro, una persona umile, disponibile e sempre gentile”. Marti ha lavorato per Rai1 con Fabrizio Frizzi producendo il Premio Regia Televisiva, gli Oscar tv nel 2011, 2013, 2014 e 2015, e per lo stesso Premio Barocco. «Parecchi anni fa – ricorda commosso Marti – vinse anche un premio speciale per l’audience eccezionale di un’edizione di “Miss Italia”. Nella conduzione del Premio Barocco faceva scintille ed era il conduttore più adatto perché dava spazio agli ospiti. Ricordo l’esibizione di Sofia Loren e di sua sorella che cantarono con Albano”. Nello Marti ricorda anche altri particolari: «Più che lavorare in ufficio, preferiva venire alla Maestà, in campagna, e preparare le scalette dei programmi seduti nella natura. Veniva in macchina anche una settimana prima della messa in onda per curare ogni dettaglio e amava tanto il Salento che chiamava “La terra promessa, luogo di serenità, socievolezza e accoglienza”. Quando il lavoro si faceva pesante e stressante, dopo varie ore, mi diceva: “Questo è il momento di raccontarmi una storiella per ridere”, e amava farsi raccontare aneddoti comici su personaggi televisivi famosi del passato. E dopo quel momento di pausa, riprendevamo a lavorare”.