CASARANO. In 13 anni Casarano perde quasi 200 abitanti. Se, nel 2002 i casaranesi erano 20.524, per il 2014 il conteggio si ferma a quota 20.345. E la tendenza non sembra rosea. Se la mortalità è rimasta pressoché costante, passando dallo 8,9 per mille del 2002 allo 8,6 per mille del 2014, è il tasso di natalità che desta preoccupazione, stante il passaggio dal 10,4 per mille del 2002 al 7,3 del 2014. Fa riflettere anche il saldo migratorio che nel 2014 ha registrato un -111, con un tasso pari al -5,5 per mille, a fronte di una crescita naturale che si attesta al -1,3 per mille.
A conti fatti, la crescita totale, vale a dire la somma tra il tasso di crescita naturale e il tasso migratorio totale, nel corso del tredicennio ha più volte alternato il segno più a quello meno. Mai, però, era giunta a toccare la soglia del -6,7 per mille, così come invece è accaduto nel 2014. «Si tratta – commenta la psicologa e psicoterapeuta Daniela Giorgino (foto) – di dati preoccupanti che però non sorprendono, in quanto si innescano e si alimentano vicendevolmente. La mancanza di lavoro e di prospettive impedisce alle coppie di poter progettare una vita con quel minimo di serenità necessaria per garantire un futuro ai propri figli. Questo fenomeno, peraltro, è legato all’aumento dell’emigrazione. Giovani e meno giovani sono spinti a trovare lontano da casa quelle certezze che sono loro negate nei propri territori di origine. Tutto ciò si ripercuote sulla tenuta della famiglia, minandone l’essenza. Gli stessi legami, privi di quella forza coesiva garantita da un progetto di vita, diventano sempre più labili, facendo venire meno le reti sociali».